Con arch. David Burrini
L’intervento sul manufatto architettonico, in pessimo stato di conservazione, è volto al ripristino e alla valorizzazione delle caratteristiche tipo-morfologiche proprie di un fabbricato primi Novecento; l’ampliamento in sopraelevazione ha cercato, sul fronte principale, un confronto con la preesistenza rispettoso degli elementi architettonici tradizionali e dell’impaginazione prospettica.
Sul prospetto tergale invece, ai fini di un inserimento organico del nuovo corpo di fabbrica è stata prevista una struttura in ferro, con copertura in rame aperto nella parte centrale.
Un elemento riequilibrante, leggero e moderno che attua un’integrazione fra costruito e non costruito, una ridefinizione dell’immagine d’insieme che dialoga con l’intorno.
Gli spazi minimi dell’interno si prolungano,tramite due ampie aperture vetrate, verso l’esterno risultandone dilatati: un “palcoscenico” sul paesaggio.